lunedì 26 agosto 2013

La mia partner in questa avventura erotica #1

Alcuni mesi fa Alessio Bilotta mi ha inviato un'illustrazione della disegnatrice che sarebbe stata mia compagna in quest'avventura. L'ha chiamata "Madame Turquoise" negandomi di conoscere il suo vero nome. Credo che sia tratti di un'illustratrice italiana al suo primo libro a fumetti, ma come mi succede molto raramente, il suo disegno mi ha subito conquistato. L'ho trovato bello, semplice ed elegante, e con molti riferimenti a uno dei periodi più belli e creativi della Storia dell'Arte: gli anni che vanno dai '50 ai '70. Non sono un grande lettore di fumetti ma quel disegno mi ha ricordato Barbarella, e altri grandi disegnatori di quel periodo. E quel retino usato in modo così libero non vi ricorda Lichtenstein o Warhol?  
Anche l'uso del segno rosso unito al turchese mi ha sorpreso molto. Sì, questa "Madame Turquoise" si è presentata bene. Molto bene. Tanto che ho chiesto di vedere altri suoi disegni e di poter scambiare due chiacchiere con lei. Rispettando il suo anonimato.
Lo pseudonimo è sempre andato molto di moda in tutto ciò che ha a che fare con l'erotismo. In principio a causa della morale e del rischio di denunce, ma poi è diventato un vezzo. Anch'io ne uso molti, a seconda dei generi di cui scrivo. "André Delattre" è ovviamente uno pseudonimo ma non ricordo più perché lo abbia scelto! Mi sembra fosse il nome di un personaggio di un libro che avevo letto e che mi era piaciuto molto.
Ma torniamo a M.me Turquoise: quando ho ricevuto il suo primo disegno, avevo appena finito di scrivere un racconto per una rivista di quelle che si leggono gratuitamente in treno, offerta in questo caso dalle ferrovie francesi, un racconto assolutamente non erotico né tantomeno pornografico, ma con un po' di pruriti sparsi nei punti giusti (cosa che non guasta mai quando si tratta di un lettore francese medio) e quindi sentivo il bisogno di qualcosa di diverso. Non avevo ancora messo mano alla sceneggiatura per Alessio ma alcune idee le avevo buttate giù, che però scartavo il giorno successivo. Non volevo fare la solita storiella erotica dove un lui, solitamente bruttino, aveva l'occasione di accedere a qualche Paradiso di delizie femminili! E non volevo neanche scatenare la solita ninfetta con i seni spropositati, che si scopava tutto e tutti, per far sognare (e sbavare) il solito lettore maschile con la speranza folle che un giorno sarebbe potuto capitare anche a lui! Madame Turquoise meritava qualcosa di più.
E' stato quel giorno che ho letto un articolo su La Julie, che parlava dei problemi di molte coppie francesi.




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