domenica 25 agosto 2013

Storia dell'occhio di Georges Bataille

Quando lessi per la prima volta questo libro mi annoiò. Pensai: il troppo è davvero troppo. Quasi stucchevole. All'epoca ero un adepto di François Jullien ed era nel meno che abitava il tutto. Poi l'idea di mangiare dei testicoli di toro crudi m'inorridiva, cosa che invece non sembrava turbare la giovane Simone: (inserisco da Vice): "Questo racconto del 1928, avente per protagonisti un paio di adolescenti pervertiti, si allunga fino ai confini del regno del nutrimento. Esempio emblematico: “Simone chiese a Sir Edmond i testicoli del primo toro. Ma a una condizione—li voleva crudi. ‘Ma,’ disse Sir Edmond, ‘li mangerete crudi? Cosa volete fare con dei testicoli crudi?’ ‘Li voglio, davanti a me, su un piatto,’ disse lei.” Poco dopo, in uno di quei rari passaggi che rendono contemporaneamente affamati e arrapati, Simone si ficca un testicolo del toro in bocca e l’altro nella vagina. È la combo Tupperware/microonde del secolo.".
Ho riletto questo libro alcuni mesi fa e l'ho trovato comunque eccessivo ma anche leggero e scanzonato, e ho apprezzato il registro surrealista di Bataille che all'epoca mi era sfuggito.


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